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Anaao: Subito soldi e personale per gestire l'emergenza

Sindacato Redazione DottNet | 07/01/2022 18:04

Cinque punti da attuare immediatamente per fronteggiare la nuova ondata di Covid

“Servono subito soldi e personale per uscire dall’emergenza Covid ed evitare una ‘Caporetto sanitaria’”: è l’appello che il maggiore sindacato dei medici ospedalieri, l’Anaao Assomed, ha rivolto al governo chiedendo misure straordinarie urgenti per impedire che il Servizio Sanitario sia travolto dall’esplosione di contagi legata alla variante Omicron. In cinque punti, l’Anaao Assomed ha stilato un piano d’emergenza che prevede: affidare vaccini e tamponi ai 50.000 medici in formazione specialistica, permanenza volontaria dei sanitari pensionabili, aprire ai medici specialisti privi della cittadinanza italiana, riconoscere le indennità, coinvolgere maggiormente la sanità privata.

Una richiesta che arriva mentre la variante Omicron impatta sull’Italia, come nel resto d’Europa. Secondo i dati riportati dall’Iss, negli ultimi 30 giorni sono stati 1.461.284 i casi di infezione da Sars-Cov-2 in Italia e, di questi, 20.179 tra gli operatori sanitari. L’età media dei contagiati è di 36 anni, i deceduti sono stati 3.397 e i guariti 364.111. 

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Nel dettaglio, l’Anaao chiede di affidare vaccini e tamponi ai 50.000 medici in formazione specialistica con appositi contratti retribuiti; consentire al personale sanitario la permanenza in servizio, su base volontaria e per almeno 6 mesi, dopo il raggiungimento dei limiti di quiescenza anticipata; aprire tutte le forme di reclutamento ai medici specialisti privi della cittadinanza italiana, come del resto prevede la legge; valorizzare, in maniera congrua da un punto di vista economico e con risorse dedicate, le attività dei professionisti sanitari a contrasto della pandemia, anche attraverso l’indennità di rischio biologico finora negata ai medici e dirigenti sanitari; coinvolgere maggiormente strutture e personale della sanità privata nella gestione della emergenza.

Medici e dirigenti sanitari, denuncia il sindacato, “con organici già ridotti al lumicino, falcidiati dai contagi al punto da rendere problematica la copertura dei turni di lavoro, letteralmente non ce la fanno più, con i problemi di sempre intrecciati a quelli creati dal Covid, che ha fatto da acceleratore di fenomeni latenti. Servono soldi e personale aggiuntivo, senza il quale semplicemente non se ne esce”. Ed ancora: “Per evitare una Caporetto sanitaria occorrono misure urgenti dedicate all’esercito di chi rimane in trincea poichè l’enorme capacità infettiva del virus sta facendo ricadere sui pronto soccorso e erapie intensive un numero enorme di accessi, una quantità di pazienti che il sistema sanitario ha serie difficolta a gestire”. Le aziende sanitarie hanno già avviato la riconversione di interi reparti e interrotto attività ambulatoriali e chirurgiche di elezione e hanno provveduto a revocare ferie e permessi a un personale “in pieno burnout psichico e fisico, demoralizzato dopo due anni di superlavoro, esposto ad aggressioni non solo verbali, malpagato e costretto a carichi di lavoro massacranti”.

La legge di bilancio, concludono i medici ospedalieri, “ha colpevolmente dimenticato le criticità di un personale che è il vero baluardo al dilagare di un virus dagli effetti disastrosi. Ora occorre rimediare con misure urgenti quanto incisive, evitando l’errore di sovrapporre il piano della politica con quello della sanità concependo le misure anti-virus come messaggi in codice per l’elettorato”.

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